A Subiaco la Rotary Youth Leadership Award: tra i temi, affrontata la tutela e la valorizzazione dell’Aniene

A Subiaco la Rotary Youth Leadership Award: tra i temi, affrontata la tutela e la valorizzazione dell’Aniene

A Subiaco, una giornata all’insegna della valorizzazione e tutela del paesaggio dell‘Aniene dal punto di vista storico, naturalistico ed economico quella svolta sabato mattina presso il Monastero di Santa Scolastica. Il Rotary Youth Leadership Award è stato organizzato dai Rotary Clubs di SubiacoTivoliGuidonia Montecelio e Roma Aniene. I temi analizzati hanno interessato le dinamiche che vive il Parco Naturale dei Monti Simbruini, presentando i principali obiettivi e le possibilità di sviluppo. A seguire, è stato anche il turno per affrontare la tematica riguardante la conservazione dinamica del paesaggio, mettendo in risalto la figura degli agricoltori al centro della gestione dei sistemi agro-ambientali.

La valorizzazione del territorio

Credo nelle idee che diventano azione, credo che i giovani siano il motore pulsante. – così è intervenuto Marco Piergotti, commissario del Parco Naturale dei Monti Lucretili, durante il convegno. – Abbiamo risposto come patrocinio dell’evento. Il motivo per cui sono qui è la valorizzazione del territorio. Quando ci si trova davanti a questo, bisogna capire come quel qualcosa si trovi in uno stato di fatto. Il ruolo mio è andare a costruire qualcosa con l’ideologia che prevale sull’idea dei parchi. Ne abbiamo trovati alcuni che erano dei recenti, vietavano l’uomo, il nostro motto è mettere l’uomo al centro. Questo si fa con i piani di assetto, noi abbiamo cercato da subito con i Sindaci di instaurare un rapporto sano. I nostri parchi sono caratterizzati da una diversità ambientale, la complessità, se non si ha un forte legame con la comunità, non si va da nessuna parte. Se non c’è un senso di comunità, non si va avanti. Vogliamo ricreare la comunità del parco, partendo dai sindaci. Uno strumento con cui i privati si impegnano in un progetto comune per il parco. L’azione è riiniziata dall’apertura dei musei. Della fauna selvatica fino a qualche tempo fa non se ne poteva parlare, ma l’uomo deve intervenire con coraggio. Gli animali inselvatichiti distruggono le coltivazioni e il ministro Lollobrigida ci ha aiutato molto a gestire in autonomia. Il nostro impegno sul servizio civile è fortissimo. La volontà di riattivare questa attività è stata un’azione importante. Far vivere i giovani la pubblica amministrazione è una spinta in più per formarli”, ha concluso il commissario straordinario del Parco Regionale dei Monti Lucretili.

L’acqua come fonte di tutto

“Simbrunini vuol dire sotto la pioggia. L’acqua è fonte di tutto”, spiega il commissario del Parco Naturale dei Monti Simbruini Alberto Foppoli: “Il parco nasce perché ricco di biodiversità. Qui c’erano i greci, storie di 5.000 anni dove il fiume faceva da padrone che accoglieva. Essere ambientalista significa avere capacità di saper gestire la coltivazione, la storia. Fino a 100 anni fa i nostri territori venivano coordinati e gestiti dai contadini, oggi c’è l’abbandono. Non è possibile che non ci siano servizi assicurati in queste zone. Quello di oggi è importante perché si collega a uno degli obiettivi del nostro parco”.

Individuazione di grandi percorsi e sistemi agro-alimentari

“Questo mio intervento è dedicato a un estremo amore e conoscenza del territorio, anche per le sue criticità”. Queste le prime parole della professoressa della Sapienza Università di Roma Daniela Esposito, specialista nel restauro dei monumenti.La biodiversità ha un valore fondamentale insieme alle sorgenti di fiumi che hanno dato vita ad alcuni laghetti. Le tracce di transumanza ne sono 20 nella media Valle dell’Aniene nell’805. L’indagine svolta per il PNRR ha messo in risalto molti percorsi e ha individuato presenze architettoniche e paesaggistiche di grande rilevanza. Le Strategie Nazionali Aree Interne stila 5 punti su cui si dovrebbero basare i possibili progetti. Questi si basano sulla tutela dei territori, valorizzazione delle risorse naturali culturali e del turismo. Spazio anche ai sistemi agro-alimentari e sviluppo locale. Il quarto punto è il risparmio energetico e le filiere locali di energia rinnovabile. Infine il saper fare e l’artigianato. La valorizzazione è stata intesa come sinonimo di mercificazione ma è conservazione, un ponte tra tutela, conoscenza e fruizione“.

Le Acque Albule un riferimento per Roma e Tivoli

Sempre sull’Aniene, il tema è stato trattato anche sotto il punto di vista di tracciati a seconda delle condizioni ambientali toccando Tivoli e Roma e il loro rapporto con il fiume. “Aniene deriva dal Re Anio, ha quindi una provenienza fisica ma anche medievale. L’ Aniene crea una relazione di tracciato tra Tiburtina Valeria e la Valle dell’Aniene, Tivoli è una tappa intermedia. Questa danza varia a seconda delle condizioni ambientali. La Valle dell’Aniene è una ma coinvolge tutta una serie di paesaggi. Tivoli si affaccia nella predisposizione dell’architettura e diventa un elemento importantissimo. Verso Roma il rapporto tra fiume e Via Tiburtina è visibile. Per i sistemi delle cave di travertino, anche lì, c’è una stratificazione di paesaggio, poi c’è la presenza delle Acque Albule e crea un punto di riferimento importante per Roma e Tivoli“. Lo ha detto Luca Porqueddu, docente alla Sapienza Università di Roma nell’intervento riguardante la Valle dell’Aniene come patrimonio condiviso.

La centralità dei giovani nella valorizzazione dell’Aniene

“Migliorare la vita delle persone e delle comunità è importante. Rotary nasce dallo stesso luogo dove è nato il Papa, a Chicago. Anche se il Santo Padre ha un riferimento Agostiniano. Nella storia del Rotary le parole sembrano disperse ma l’integrità e l’onestà è un elemento fondamentale quando si studiano e realizzano i territori. I servizi umanitari della comprensione e amicizia sono tra i saperi oltre che tra le persone per attivare questi processi. I giovani sono fondamentali, in un territorio come questo sono la risorsa che non c’è. Questo carattere del paesaggio, il Sacro, è importantissimo, ha un filo che lega molte cose, come i principi che fanno di una comunità le diverse identità di un territorio, legati ai miti e al sistema valoriale che la storia si è data”. Questo l’intervento del prof. Orazio Carpenzano, preside della facoltà di Architettura alla Sapienza Università di Roma.

Agricoltura, tutela dell’ambiente e risorse europee

Si è parlato anche di territorio, elemento custodito dall’agricoltura che, in questo senso permette di non registrare sprechi, a favore di una economia circolare. Ne ha parlato di questo il prof. Livio Proietti, presidente dell’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). “La politica agricola è una politica comunitaria, dobbiamo registrare nella Commissione Europea una sensibilità diversa nei confronti del sistema agricolo. Oggi con la nuova politica comunitaria dobbiamo dire che c’è stato un approccio diverso, L’agricoltore è custode del territorio e l’agricoltura permette di andare verso una direzione sempre più portata verso l’economica circolare, non sprecare nulla tra le risorse naturali. Dirlo a Subiaco sembra assurdo ma l’acqua è un bene prezioso. Oggi abbiamo 2,5 miliardi di persone che non hanno acqua, dunque collegare agricoltura all’acqua, che non spreca bensì trasforma, è fondamentale evidenziare questo rapporto”.

Coltivare la terra è la prima forma di valorizzazione del paesaggio

Durante l’evento si è messa in luce anche la presenza di campi coltivati grazie alla vita che si registra nel fiume Aniene. Questo infatti permette di valorizzare il paesaggio, a partire dalla coltivazione e su questo tema ci si è soffermato il professore dell’Università di Firenze Paolo Picchi. “La prima cosa su cui punto è che l’architettura di ogni paesaggio è un laboratorio per la comunità locale. Molta della vita nel fiume Aniene è un paesaggio coltivato. Ci siamo resi conto in molte discussioni, che ci sono grande estensioni di campi coltivati. Lacqua è fonte di agricoltura. La valorizzazione del nostro territorio e paesaggio non può esimersi da una coltivazione”.

La tutela delle acque e il percorso dell’Aniene

Nel corso della giornata, spazio anche alla tutela delle acque e gli scarichi. Lo stesso rilascio a seguito di attività artigianali comportano un impatto sulle acque. “Presento le attività prima come provincia di Roma oggi come città metropolitana di Roma Capitale la tutela delle acque. Mi occupo del rilascio delle acque che vanno a scaricare, in modo che le acque vengano trattate prima di essere scaricate. La città metropolitana in caso di necessità può adottare misura circa gli scarichi. Ci sono un elenco di attività artigianali il cui scarico hanno un impatto sulle acque. Il percorso del fiume Aniene e dei suoi affluenti ha una qualità buona, poi diventa rosso vicino Roma, questo perché le attività industriale si fanno sentire, anche vicino a Tivoli. Per migliorare la qualità delle acque dell’Aniene sono stati stanziati dei finanziamenti per la riqualificazione e per le costruzioni. Alcuni di questi interventi si sono conclusi circa 5-6 anni fa. Un altro tema è la tutela del suolo, la città è delegata non sull’Aniene ma sugli affluenti. Tutte le eventuali opere devono essere autorizzate”. Così ha analizzato la dottoressa Maria Zagari, dirigente dell’area tecnica ambientale, le tematica delle acque dell’Aniene.

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Ludovica Lamboglia