Guidonia Montecelio, l’impianto di biometano non si farà: i motivi della decisione dell’Amministrazione comunale

L’Amministrazione comunale annulla, in autotutela, il provvedimento: non sarà fatto nessun impianto di biometano a Guidonia. Con un provvedimento dell’Area VIII – Ambiente, Attività Estrattive, Patrimonio, Sviluppo economico, si è proceduto con l’annullamento del silenzio-assenso relativo alla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), riguardante il progetto presentato dalla “Montecelio Renewables Srl” per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano.
Le motivazioni
Non si potrà effettuare dunque l’intervento per una serie di fattori tecnici, normativi e di tutela del territorio. Tra questi, l’area individuata per il progetto è classificata come zona agricola secondo il Piano Regolatore Generale del Comune. Inoltre, la normativa regionale prevede che progetti di questo tipo possano essere realizzati solo nell’ambito di un Piano di Utilizzazione Aziendale. L’intervento proposto comprometterebbe irreversibilmente la destinazione agricola del terreno, con un impatto negativo sul paesaggio e sulle tradizioni agroalimentari locali.
La “Montecelio Renewables Srl”, fa sapere il Comune di Guidonia Montecelio, ha proceduto con la PAS senza ottenere gli atti di assenso di competenza comunale e sovracomunale. Figurano anche assicurazioni mancanti, tra cui il parere del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il nulla osta per le emissioni in atmosfera rilasciato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale. E ancora, l’autorizzazione allo scarico delle acque e il parere ambientale dell’ARPA Lazio.
Le parole del sindaco Mauro Lombardo
In aggiunta, il progetto riguarda un’area soggetta a vincoli paesaggistici che avrebbero richiesto il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. Inoltre, l’area è caratterizzata dalla presenza di uliveti storici, certificati come eccellenza locale con marchio DOP. La loro eliminazione comporterebbe un danno alla biodiversità e al patrimonio rurale della zona.
“Abbiamo esercitato il potere di autotutela e annullato la PAS per la mancata conformità urbanistica e l’insufficiente documentazione prodotta – dichiara il sindaco Mauro Lombardo -. Il divieto di realizzazione dell’impianto è motivato da esigenze di tutela ambientale, paesaggistica e di sicurezza pubblica. Il procedimento autorizzativo, d’altronde, deve essere compatibile con le normative regionali e nazionali. Uno sviluppo sostenibile del territorio deve necessariamente conciliare innovazione e tutela del territorio, evitando trasformazioni irreversibili che potrebbero compromettere le risorse naturali per le generazioni future”.