Arsoli celebra la sua Fagiolina: tradizione, salute e sostenibilità alla Festa del Raccolto
La Fagiolina di Arsoli fa bene alla salute e all’ambiente. La Festa del Raccolto e la “cena contadina tutta farina del nostro sacco“

Il 1 Novembre l’Associazione “Amici della Fagiolina di Arsoli” ha organizzato la Festa del Raccolto, con una significativa produzione. Nell’ex Granaio dei Principi Massimo, Pietro Cerroni, presidente dell’Associazione, ha raccontato le tappe del percorso fatto dai coltivatori arsolani per il riconoscimento nel 2014 del Presidio Slow Food. Degno di nota l’intervento dell’ospite d’eccezione Marcello Masi, giornalista e conduttore di programmi sulla valorizzazione dei prodotti enogastronomici, arsolano di nascita e coltivatore amatoriale. Masi ha parlato dell’alto valore proteico dei legumi e della loro valida alternativa alla carne, con ricadute positive sull’ambiente, spiegando che un maggiore consumo di legumi nei Paesi industrializzati contribuirebbe alla riduzione delle emissioni di C02. Ha inoltre spronato i giovani ad avvicinarsi all’agricoltura.
Slow Food e istituzioni: strategie per il futuro agricolo di Arsoli
Durante l’evento è intervenuto anche il Sindaco Gabriele Caucci, che ha invitato a parlare il direttore tecnico del Gal Anius Pregius, Tiziano Cinti, per illustrare le misure finanziabili a sostegno del settore agricolo. Cinti ha ricordato come dal 2026 saranno disponibili risorse per il rinnovamento tecnico delle aziende e per favorire scelte legate alla sostenibilità e alla diversificazione agrituristica, oltre a opportunità per start-up non agricole nei settori turistico, artigianale e dei servizi alla comunità. A rappresentare Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene è intervenuta Gabriella Cinelli, archeologa del gusto e cuoca dell’Alleanza, che ha sottolineato il ruolo di Arsoli come comunità autosufficiente fin dal 1580, raccontando le collaborazioni tra i fagiolari e Slow Food e ricordando tradizioni culinarie come la doppia cottura della fagiolina.

Saperi antichi e cucina contadina: le Donne Arsolane protagoniste
Ad Arsoli anche il grano tradizionale Solina, Presidio Slow Food, occupa un ruolo importante, grazie all’Archeomercato della Terra e all’Azienda La Dispensa di Fabrizio Valente. Le Donne Arsolane, seguendo i principi di Slow Beans e Slow Grains e aderendo alla campagna “Tutta farina del nostro sacco” come Comunità delle Cucine di Casa, hanno preparato un menu tipico: dopo un antipasto tradizionale, sono state servite le Taccole di Solina con Fagiolina di Annalisa Cerroni, le Polpette di Elena Masi sulla vellutata di fagiolina e crema di zucca di Dafne Tarquini, oltre al crostone con cicorie e fagiolina. In chiusura, il Plumcake di Sandra e la Torta Cuore di Fagiolina di Michela Cerroni, già vincitrice delle Fagioliadi di Slow Beans a Zollino nel 2019.

La Fagiolina di Arsoli: un patrimonio secolare che nutre e unisce
Ai Phaseolus vulgaris maior, ossia la specie dei fagioli rampicanti, di origine mesoamericana, appartiene l’ecotipo della Fagiolina di Arsoli. La sua coltivazione è attestata ad Arsoli già nel 1552: i furti di fagiolina erano così frequenti che Papa Giulio III inviò due magistrati. Nei secoli, la coltura si è acclimatata perfettamente nella valle del Fosso del Bagnatore, diventando parte integrante della cultura locale, citata in proverbi e canti popolari. In ogni casa c’era sempre una “pignatta di fagiolina” sul focolare. Ricca di fibre e amminoacidi essenziali, è un alimento prezioso per la salute, come ricordavano già i coniugi Keys nel libro “Il fagiolo benevolo” del 1967. Per generazioni, ad Arsoli la fagiolina ha sfamato intere famiglie contadine. L’edizione 2025 della Festa del Raccolto, diretta da Pietro Cerroni, Angelo Masi, Mario Napoleoni, Paolo Passarelli e da tutti i fagiolari, ha confermato ancora una volta la forza di questa tradizione. Un applauso speciale ai giovani Tommaso, Danilo, Damiano, Marco e Angelica, impeccabili commis di sala e presenti nei campi accanto ai loro genitori.
