Paolo Carosi chi è il calciatore tiburtino e bandiera della Lazio

Paolo Carosi chi è il calciatore tiburtino e bandiera della Lazio

Paolo Carosi, atleta tiburtino figura di spicco del calcio laziale e locale, verrà ricordato con l’intitolazione del parco dell’Adrianella a Villa Adriana in occasione della festa dello sport e dei 125 anni della Lazio. Ma chi è stato per Tivoli e per il mondo del calcio Paolo Carosi? Nato a Tivoli, in provincia di Roma – realtà in cui si avvicina al pallone – il giorno 8 aprile 1938 e deceduto in Roma il 15 marzo 2010, l’ex giocatore, soprannominato il “Barone”, nella sua carriera esercitò anche il ruolo di allenatore. Iniziò i primi passi nelle giovanili della Tivoli, approdando poi, nel 1958, alla Lazio, a soli 20 anni con grande prospettive e margini di crescita, dove resterà fino al ’68.

Il Barone – un centrocampista tra Lazio, Udinese, Catania e L’Aquila:

Carosi nella sua carriera ha ricoperto il ruolo di centrocampista, con caratteristiche difensive non indifferenti. Con la maglia della Lazio giocherà nove stagioni tra Serie A e B. Nella sua esperienza in biancoceleste, l’ex mediano è stato ceduto in prestito all’Udinese dal 1962 al 1963. Chiude la carriera con un’annata al Catania e l’ultima a L’Aquila. Già l’anno seguente al ritiro, ritornerà alla Lazio ma nelle vesti di allenatore partendo dalle giovanili. Dal 1972 invece fino al 1977 ricoprirà l’incarico di tecnico della Lazio Primavera portandola alla vittoria del campionato 1975-1976. In quella squadra si affermarono volti passati alla storia come Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Andrea Agostinelli, Stefano Di Chiara, Maurizio Montesi e Massimo De Stefanis.

L’accesso in Serie A con l’Avellino:

Dopo l’impiego da allenatore biancoceleste approda all’Avellino portandolo in Serie A per la prima volta nella sua storia e si guadagna così la panchina della Fiorentina nel 1978. Tre annate in viola quelle per Paolo Carosi che verrà poi raggiunto da una chiamata del Cagliari che lo vedrà tecnico nel 1981. Il romano portò i sardi al 12° posto, conquistando la salvezza con 25 punti in classifica. Verso il termine della carriera, solo un passaggio al Bologna dal 1982-1983, poi l’agrodolce esperienza alla Lazio. Lo storico Giorgio Chinaglia, allora presidente biancoceleste, lo chiamò alla guida di una squadra sull’orlo della retrocessione alla 13° giornata del campionato 1983-1984. Sarà un ottimo girone di ritorno a salvarli, con Carosi che riuscì a centrare la salvezza all’ultima giornata. La conferma nella stagione seguente però si trasformerà nel giro di un paio di mesi in un esonero. del vascello laziale si tramutò nel giro di un paio di mesi in un successivo esonero dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e con un inizio di campionato con due sconfitte contro Fiorentina e Udinese. Sarà nel 1986 la chiusura della sua carriera che vedrà il capolinea al Monza, 24 anni più tardi, Paolo Carosi scompare a Roma il 15 marzo 2010.

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Ludovica Lamboglia

Giornalista pubblicista e social media manager, laureata in Scienze della Comunicazione. Appassionata di informazione e media digitali. Amo con tutta me stessa il giornalismo sportivo, ma credo fortemente nella comunicazione a 360°. Informare i lettori, coinvolgerli con i miei racconti e le interviste, vivere intensamente di emozioni e passioni. Questo è il mio obiettivo. Amo raccontare storie, dare voce ai fatti e alle persone, e tradurre la complessità della realtà in contenuti chiari, coinvolgenti e accessibili. Nel tempo libero studio in un’accademia di canto, altra mia passione. Perché alla fine è la comunicazione in qualsiasi sua forma il vero motore di tutto.